Un dipinto della pittrice teramana Maria Valentina Di Benedetto donato a San Pietro della Ienca

La pittrice teramana Maria Valentina Di Benedetto, con estrema cortesia e su esplicita volontà, ha donato all’Associazione Culturale “San Pietro della Ienca” il bellissimo dipinto riproducente Papa Giovanni Paolo II. In attuazione del progetto avviato dall'Associazione San Pietro della Ienca, d’intesa con l’Amministrazione Comunale, di allestimento del Museo dedicato a Giovanni Paolo II, la presente opera potrà essere esposta unitamente ad altre opere, documentazione ed oggetti appartenuti al Santo Padre donati negli anni a all'Associazione.

"Il dipinto preso in oggetto rappresenta il primo vero tentativo, peraltro ottimamente riuscito, di rappresentazione di ritratti dell’artista Maria Valentina; la genesi di questo dipinto è alquanto curiosa infatti Maria Valentina non aveva mai preso in considerazione la ritrattistica, fino a quando non le venne consegnata una fotografia di Papa Giovanni Paolo II da un conoscente; la fotografia finì accantonata in una Bibbia in quanto l’artista non si riteneva all’altezza di tale compito, ma il destino volle che un sacerdote, commissionandole un ritratto, riuscì a convincere la pittrice consegnandole la stessa ed identica immagine che le era stata data in precedenza e che aveva conservato nel sacro libro. Maria Valentina, profondamente credente e cattolica praticante, interpretò le due richieste e la coincidenza straordinaria delle fotografie identiche, come un segnale “superiore” che la esortava ad affrontare questa sfida.
L’opera ritrae come detto in precedenza il Santo Padre Giovanni Paolo II; il dipinto è realizzato ad olio su tela; il primo impatto è quello che si ha davanti ad una fotografia; i tratti decisi e sicuri ed un convincente utilizzo dei chiaroscuri e dei contrasti cromatici, delineano in modo corretto le forme e le curve dell’anatomia del viso e delle mani; i primi e timidi approcci con il panneggio del candido abito papale sono l’anticipazione di altri presenti in opere successive, in cui l’artista dimostra oramai un’ acquista e convincente padronanza della tecnica pittorica, raggiungendo, in alcuni casi, esempi vicini al realismo fotografico.
Lo sfondo scuro contrasta con la veste candida, mettendo in risalto la figura del Beato, che è rappresentato con dovizia di particolari; nulla sembra essere lasciato al caso, nessun elemento viene trascurato, neanche quello più piccolo o apparentemente insignificante: la catena che sorregge il crocifisso, i bottoni dell’abito, l’ombra e lo spazio tra il colletto e il collo del soggetto.
Il viso è espressivo ed il sorriso e lo sguardo sono quelli familiari e tranquillizzanti visti molte volte sul volto del pontefice; i colori utilizzati, le rughe d’espressione e la riproduzione sapiente della chioma canuta, in cui si distingue quasi ogni singolo capello, rendono l’opera estremamente convincente, denotando ed anticipando il talento che la pittrice dimostrerà in modo ancora più marcato nelle successive opere".



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