Frazioni in attesa dello sblocco dei fondi per l’avvio dei cantieri

«A Paganica la ricostruzione finirà tra 200 anni». Non ha dubbi il consigliere comunale di «Tutti per L’Aquila» Daniele Ferella, che osserva preoccupato i dati sull’andamento dell’erogazione dei fondi del 2013. Secondo il cronoprogramma del Comune, per ricostruire Paganica servono oltre 283 milioni, ma per il 2013 è stato stanziato a malapena poco più di un milione. E il conto del tempo che ci vorrà per vedere rinascere Paganica, che è il secondo centro storico dopo quello dell’Aquila e la cui popolazione è passata dai 5500 residenti pre-sisma ai 7500 di oggi e con un numero di aggregati superiore a quelli di Onna, Tempera e San Gregorio messi insieme, è presto fatto. DOPPIA VELOCITÀ. Non serve guardare i dati per capire che la ricostruzione di città e frazioni prosegue a velocità diverse; è sufficiente girare per strada. «I contributi emessi nel 2013 solo per L’Aquila sono 412 (558 milioni)», spiega il consigliere comunale. «Per i centri storici di tutte le frazioni risultano 24 contributi per un totale di 18 milioni». «Finora», chiosa Ferella, «il cronoprogramma, che prevede il 60% dei fondi all’Aquila, il restante alle frazioni, non è stato rispettato». E mentre nella periferia di Paganica la ricostruzione è a buon punto, in centro storico «c’è un solo cantiere in cui i lavori sono iniziati dopo un ricorso al commissario ad acta», spiega Dino Iovannitti, ingegnere dello studio Pagus, «mentre un secondo cantiere ha ottenuto il contributo da poco ed è arrivato il primo esito positivo con la scheda parametrica». La macchina organizzativa dell’Ufficio speciale per la ricostruzione è ancora in rodaggio, e dopo la fase che ha “aggredito” il centro storico della città, entro un paio di mesi si dovrebbe procedere più speditamente sulle frazioni, a partire da Onna. SOTTOSERVIZI. Per Ferella si deve partire dai sottoservizi. «Le urbanizzazioni sono devastate. Il Piano di ricostruzione stanzia 8 milioni, ma non esiste un progetto di recupero al quale dovrebbe pensare il Comune», prosegue il capogruppo di Tutti per L’Aquila. Intanto proseguono le ingenti perdite sulle quali la Gran Sasso acqua non può intervenire essendo in zona rossa». AREE A BREVE. Anche Paganica, come previsto per L’Aquila, dev’essere ricostruita, secondo Ferella, individuando aree a breve (quelle con diritto di priorità quando si presentano i progetti), tenendo conto che il nodo più importante è la piazza centrale con il Corso. Paganica è, tra l’altro, l’unico centro storico a godere del vincolo paesaggistico. La ricostruzione, per questo motivo, costa di più. «C’era l’opportunità di aggiungere un valore in scheda parametrica ed era quello del valore paesaggistico», aggiunge, «formula che per L’Aquila è contemplata per gli edifici che non hanno vincolo diretto. Ora, dato che la priorità dei tecnici è portare l’adeguamento sismico al 60%, il rischio è che si finisca per tagliare su particolari storici e artistici sui quali la Soprintendenza chiederà l’integrazione direttamente ai proprietari, che non sempre possono sostenere un esborso di svariate migliaia di euro». LITIGI E RALLENTAMENTI. A mettersi di traverso alla ricostruzione, ora, ci sono i continui litigi e i problemi interpersonali tra i proprietari che insistono sul medesimo aggregato. A Paganica, ad esempio, ci sono un centinaio di aggregati dei quali 4-5 bloccati a causa di una contrapposizione tra proprietari. Litigi che qualche volta sono finiti con una denuncia alla Procura. Esiste, poi, una gran mole di palazzi con il titolo di proprietà non regolarizzato che incidono, tra periferia e centro, per la metà della ricostruzione pesante. Quanto al sociale, a breve sarà pronto il progetto per la realizzazione di un centro polifunzionale finanziato con 800mila euro della legge regionale “De Matteis”, che sorgerà all’interno del Progetto Case di Paganica 2. Notizie positive sul fronte dell’implementazione del campo sportivo, dopo gli intoppi legati all’esproprio dei terreni, ora risolti. Ora si sta redigendo il progetto, poi si farà la gara d’appalto per l’affidamento dei lavori che partiranno entro l’estate: oltre 200mila euro provengono dalla Figc e 200mila dal Monte dei Paschi di Siena.

- da Il Centro -



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