Recensione dell’Opera "Tundurundù" a cura di Marco Dell’Era

Cari amici di "Assergi Racconta", oggi pubblichiamo la recensione del libro di Marco Eugenio Di Giandomenico a cura di Marco Dell'Era, notissimo marketing manager milanese di fama internazionale, già Amministratore Delegato Italia fleishman hillard-USA.

Nella foto l'autore del libro insieme a Diana Avgusta Stauer (miss Siberia e top model internazionale), che tiene in mano il libro.

Recensione dell’Opera “Tundurundù. Pensieri di Amore e di Bellezza. Un anno di facebook” (M.E. Di Giandomenico, Marcianum PRESS, Venezia, 2013) A cura di Marco Dell’Era

Recensire il libro di un autore non è mai esercizio facile, perché giudicare l’opera ed il pensiero di una persona secondo i propri parametri di oggettività è sempre un esercizio di presunzione.
Tundurundù rende tutto questo ancora più difficile perché non siamo di fronte ad un romanzo e neanche ad un saggio; siamo di fronte ad un viaggio interiore che ci pone di fronte a noi stessi.
L’autore in modo autentico e diretto apre le pagine della propria vita per condividere un’esperienza di amore totale quale solo una madre può trasferire al proprio figlio. Marco Eugenio di Giandomenico non intende però con questo libro glorificare un amore materno, bensì aiutarci a comprendere l’amore quale espressione del “senso della vita”.
L’autore ci conduce per immagini alla scoperta di una donna che non è solo sua madre, ma la madre di tutti coloro che sono stati amati e che hanno imparato ad amare attraverso un silenzioso e giornaliero insegnamento fatto di gesti e di piccole azioni quotidiane che riaffiorano dalla memoria dell’autore.
L’amore non muore mai anzi si trasforma, cresce e contagia le persone che ne vengono a contatto; la storia raccontata dall’autore è un inno all’amore, frutto della capacità di una donna di donare e di far emergere l’amore intorno a sé, sia dalle persone più vicine sia da semplici conoscenti.
Nel libro la famiglia nasce dall’amore di due persone che lo perseguono contro le convenzioni del tempo (i coniugi sono cugini); il padre dell’autore cambia la propria vita per amore, la famiglia cresce nei valori dell’amore e lo trasmette intorno a sé (“non eravamo mai a tavola da soli”); perfino gli animali, rappresentati dalla cagnetta Lilla imparano ad amare e donare.
Tundurundù è, quindi, un libro di gioia e speranza che riesce a sintetizzare il sentimento che alberga in ognuno di noi di poter continuare a dare un posto nella nostra vita a coloro che non ci sono più; non occorre essere credenti per sentire vibrare dentro le corde che Marco Eugenio Di Giandomenico tocca con levità e sentimento.
Il senso dell’amore si esprime nell’aver ricevuto valori ed insegnamenti che travalicano la vita terrena e, anzi, ora più che mai accompagnano l’autore nel viaggio della sua vita. I messaggi postati su Internet sono espressione di un dialogo autentico che commuove, ma induce il lettore a guardarsi dentro.
Ritengo sia difficile trovare la serenità con cui l’autore descrive la malattia che a soli 61 anni colpisce questa donna nel pieno della sua vita e centro dell’universo di tutte le persone che le sono vicini.
Non c’è tragicità nel racconto della malattia ma al contrario un senso di rinascita e di estrema dignità ed insegnamento; la nuova tragica condizione apre, al contrario, ad una nuova vita, ad una volontà di continuare ad amare nonostante tutto ed in modo ancora più forte.
In questo momento di profonda crisi di valori e di speranze che accompagnano non solo i giovani ma l’uomo contemporaneo questo libro può essere una grande fonte di speranza e di ispirazione.
Tundurundù è un piccolo strumento di riflessione che Marco Eugenio Di Giandomenico offre a tutti i genitori che spesso faticano ad indirizzare e gestire i propri figli; ognuno di noi può grazie all’autore comprendere come il miglior lascito ed insegnamento che possiamo dare ai nostri figli sia la capacità di amare e di essere amati.
MARCO DELL’ERA
(Amministratore Delegato Italia fleishman hillard-USA)

 



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