Eugenio Coccia: “Onde gravitazionali, aperto il sipario sulla nascita dell’Universo”

Dopo aver intervistato ieri il fisico Roberto Battiston (clicca per l’articolo), oggi abbiamo chiesto a un altro ospite della Festa di Scienza e Filosofia cosa significa e perché è talmente importante la scoperta ad opera dei radioastronimi dell’Università di Harvard, guidati da John Kovac. Eugenio Coccia, presidente del Comitato internazionale delle onde gravitazionali e direttore del Gran Sasso Science Institute dell’Infn (l’istituto è partner della Festa), ha risposto alle nostre domande.

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Eugenio Coccia

“Immaginate di trovarvi a teatro e di trovare davanti a voi il sipario rosso chiuso. Ad un tratto, si vede qualcosa agitarsi dietro il sipario, ma dalla platea non si riesce a capire quali figure ci sono dietro il manto rosso. Ecco, grazie al Bicep2 e ai dati raccolti da questo telescopio, si è riusciti a vedere per la prima volta quali figure si muovono dietro al sipario”.

In questi ultimi giorni, gli scienziati di Harvard hanno divulgato i risultati di una ricerca condotta mediante l’uso di un super-telescopio, il Bicep2, installato al Polo Sud, che è andato a rivelare le impronte lasciate dalle onde gravitazionali primordiali impresse sulla radiazione cosmica di fondo. Cosa significa? “Fino a un istante prima della scoperta – spiega Coccia – potevamo arrivare a vedere e a conoscere lo stato dell’Universo come era 380mila anni fa, in uno stato di infanzia. Questi segnali misurati dai ricercatori di Harvard arrivano invece da un tempo anteriore, quando l’universo era in una fase precedente e questo costituisce la grossa novità”. Ecco perché si parla di primi vagiti dell’Universo.

Cosa ci dicono le tracce delle onde gravitazionali primordiali? “I dati della ricerca, se confermati, potrebbero dare maggiore credibilità alla teoria dell’Inflazione, già postulata da Einstein nel 1916 nella sua teoria fisica della Relatività generale. La scoperta sembra confermare che le onde gravitazionali emesse dal Big Bang si sono amplificate, portando l’Universo a nascere ed espandersi in una frazione di secondo. Ecco perché le onde non si sono smorzate con il tempo, proprio perché si sono moltiplicate e ora è stato possibile rivelarne le impronte su questa superficie di fondo di radiazioni di fotoni“.

Il telescopio Bicep2 - Fonde foto: Newslocker.com

Il telescopio Bicep2 – Fonde foto: Newslocker.com

Come funziona tecnicamente il telescopio che ha portato alla luce tali dati? “Permette di guardare e analizzare nelle profondità estreme questo sipario di radiazione attraverso una finestra elettromagnetica, i cosiddetti fotoni  che sono una sorta di  “telecamere” che vanno a micro-onde e che ci danno un’idea della temperatura dell’Universo in quel momento in cui la luce si è staccata dal resto per propagarsi. Il telescopio perme di vedere le fluttuazioni rispetto a questo fondo e proprio lì ci sono le impronte che vengono da dietro questo sipario, che dà un segnale di cosa c’era prima di 380mila anni fa”.

Confermando che la scoperta delle tracce di onde gravitazionali primordiali del Big Bang costituisce “un avvenimento che segna profondamente la storia dell’umanità“, l’astrofisico Eugenio Coccia che ora è tempo di affrontare nuove sfide. “A partire dal 2016 saranno pronti gli interferometri Virgo e Ligo. Ci si aspetta che questi osservatori vadano ad analizzare direttamente le onde gravitazionali, ma anche le onde che vengono da sorgenti nelle galassie attorno a noi come buchi neri, stelle di neutroni, buchi neri supermassivi in particola modo. A partire il 2016 la caccia si farà interessante, si aprirà di fatto un nuovo campo di ricerca. Oltre ai rivelatori interferometri terrestri, poi, si stanno mettendoa punto un interferometro sotterraneo, l’Einstein Telescope, e uno spaziale chiamato eLisa che dovrebbe volare dal 2025 al 2030. Quest’ultimo andrà ad indagare le frequenze di onde gravitazionali molto basse e ci si aspetta di scoprire, dunque, com’è fatto l’orizzonte degli eventi cosmici“.

Un argomento affascinante, che sta entusiasmando la comunità scientifica e la società, che sarà trattato con particolare risalto alla IV edizione della Festa di Scienza e Filosofia – Virtute e Canoscenza. Quattro giorni, dal 10 al 13 aprile 2014, per scoprire un ampio ventaglio di acquisizioni scientifiche.

- da "Umano Sensibile Ignoto" -



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