«Giorno della rinascita», da Paganica in marcia fino all’Aquila

Anche Paganica prepara la sua commemorazione. Il comitato organizzatore ha promosso per domani e domenica una serie di iniziative nella popolosa frazione, che vanno sotto il nome di «Giorno della rinascita». Aderiscono le seguenti associazioni: Asbuc Paganica-San Gregorio, Banda Città di Paganica, Comitato Pro Santurario Madonna d’Appari, Coro della Portella, Gruppo Alpini Paganica, La Fenice, Koinonia onlus, Paganica rugby, Parrocchia Santa Maria Assunta, Nucleo Protezione Civile, Salviamo Paganica onlus, Sci Club Paganica, Centro Sociale Anziani, Volontari Abruzzesi Sangue (sezione di Paganica). L’iniziativa di domani e domenica ha per molti versi caratteri di unicità e originalità. Per la prima volta, infatti, 14 rappresentanze locali, unite dal mai dimenticato simbolo del «Moro con fiore in bocca», hanno colto la necessità di unire le forze in una prima azione comune, un segnale di attenzione alla popolazione. «Paganica», si legge in una nota, «è l’emblema tipico dell’attuale fase di ricostruzione: rifacimento delle periferie ma non dei “centri” cittadini; soprattutto, ricostruzione materiale (quando avvenuta) completamente slegata dal tessuto sociale che è la vera base fondante di una comunità e di conseguenza di una città. Scuole, servizi sociali sanitari e sportivi, centri aggregazione e attività imprenditoriali, unite dall'unico collante delle case (dalle ville alle baracche) coesistono in maniera disordinata e disaggregante, in nome forse di principi di congruità economica ma non certo sociale e urbanistica. Tra le principali conseguenze: una notevole parte della popolazione (soprattutto anziani e giovanissimi), in termini assoluti numerici in crescita rispetto a quella stanziale del 6 aprile, letteralmente ghettizzata nel progetto Case (i due “quartieri residenziali” come eufemisticamente recitano i cartelli stradali della zona), privi di qualsiasi accesso a mezzi efficaci di trasporto e di qualunque servizio basilare; un centro storico, uno dei più belli (anche dal punto di vista paesistico) e vasti delle frazioni del cratere, letteralmente lasciato andare in rovina non a causa dell’incuria post-terremoto, ma grazie a quelle politiche di «sicurezza delle zone rosse» che lasciano semplicemente esterrefatti per i risultati, ben diversi da quelli aquilani; la generale e oramai nazionale crisi economica si ripercuote con un generale impoverimento a effetto domino; fenomeno che nell’Aquilano ha particolare peso, visto che qualcuno dimentica che Emilia e Abruzzo siano ancora in piena emergenza post-terremoto. Gli effetti, come del resto in tutto il territorio comunale, sono noti: dall’alto uso di psicofarmaci e antidepressivi ai fenomeni di bullismo e disagio giovanile. La situazione di Paganica è infine esemplare per l'evidente contraddizione di una popolazione di circa 11000 abitanti lasciata di fatto a sé stessa, priva di qualsiasi capacità decisionale e progettuale». Tra gli appuntamenti principali si segnalano: la fiaccolata di domani alle 18,30 da Paganica all’Aquila (partenza da Piazza Umberto I per Paganica, Tempera, Fontana luminosa, viale Giovanni XXIII, viale don Bosco, tribunale). Le forze dell’ordine raccomandano di indossare il giubbetto catarifrangente, e invitano i cittadini, che vogliono recarsi all’Aquila in macchina durante l’orario della fiaccolata, di passare per Bazzano invece che per Tempera. L’organizzazione garantisce sia la necessaria copertura logistica e di sicurezza (mezzi di soccorso e altro), sia i bus navetta di ritorno dall’Aquila (mezzi Asm) all’una, 2,30 e 4. Domenica 6 aprile alle 11 messa in Piazza Umberto I. Alle 17 dibattito «Paganica incontra i paganichesi».
 



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