Burocrazia e litigi bloccano i fondi per la ricostruzione di Paganica e Tempera

Decine di contributi per la ricostruzione degli edifici e gli immobili nelle frazioni di Paganica e Tempera a rischio per il blocco delle procedure di reintegra dei terreni di uso civico, previsto per il 15 aprile scorso e adesso rinviato a data da destinarsi. In quell’occasione, infatti, tutti i proprietari di abitazioni ricadenti su aree gravate da uso civico (segnalate sul sito internet del Comune e degli usi civici di Tempera) avrebbero dovuto iniziare il complesso iter burocratico che consentirà (o avrebbe consentito) loro di divenire proprietari al cento per cento delle strutture essendo titolari, allo stato attuale, di un diritto di superficie ma non di proprietà. Con la legittimazione, la legge 1766/1927 consente a tutti quelli che tecnicamente sono ritenuti "occupatori abusivi" potranno (o avrebbero potuto) regolarizzare la loro posizione attraverso procedura amministrativa di sanatoria, la quale ha l’effetto di trasformare in allodio il terreno d’uso civico illecitamente detenuto. Una condizione necessaria per poter accedere ai finanziamenti per la riparazione delle case, a meno che non si ricorra ad una fidejussione bancaria. A lanciare l’allarme è il consigliere dell’Amministrazione separata di Tempera Andreino Risdonna, che spiega le ragioni dell’impasse del processo di reintegra. «Il procedimento di reintegra del demanio civico di Tempera è stato momentaneamente sospeso dal geometra Mario Di Marco della Regione Abruzzo perché l’Amministrazione Separata di Paganica-San Gregorio del presidente Fernando Galletti si è opposta con istanza al Commissario per il riordino degli Usi Civici della Regione Abruzzo chiedendo la promiscuità su tutto il territorio demaniale di Tempera. Un attacco a tutta la comunità temperese grave e ingiustificato, procurando un danno grande a tutte quelle persone che con domanda di legittimazione e/o alienazione hanno deciso di risolvere il problema usi civici». A fare le spese di questa guerra atavica tra frazioni, che affonda le radici nel passato sono i semplici cittadini che da cinque anni attendono di poter tornare a casa. «Il settore dove si avranno più danni sarà quello della ricostruzione; per il contributo dello stato il Comune dell’Aquila chiede una fideiussione bancaria che graverà sul cittadino temperese. Ad esempio per un importo di 500mila euro si spenderanno dai 3.000 ai 4.000 euro annuali per spese bancarie legate alla fideiussione. Sant’Antimo e in parte San Giacomo con l’azione dell’Amministrazione Separata di Paganica - San Gregorio avranno danni enormi legati alla propria casa». Occorrerà ora attendere la decisione del Commissario per il riordino degli Usi Civici della Regione per sapere se e quando verrà ripreso il processo di reintegra alla luce dell’istanza presentata da Galletti. Un atto "di guerra", secondo il rappresentante degli usi civici di Tempera Risdonna a cui però l’Amministrazione annuncia la volontà di non voler replicare «anzi la stessa offre un ramoscello d’ulivo» conclude la nota.

- da Il Tempo -



Condividi

    



Commenta L'Articolo