Nuova seggiovia alle Fontari, continua lo scontro

 «Ritirare subito il bando di gara per l’appalto della nuova seggiovia delle Fontari e aprire un dibattito pubblico sui progetti che interessano il Gran Sasso». Non demorde, il Coordinamento EmergenzAmbiente Abruzzo 2014, che ha iniziato una battaglia contro il nuovo impianto che Comune e Centro Turistico intendono realizzare nella stazione sciistica di Campo Imperatore. L’ultimatum del coordinamento, che riunisce 29 tra associazioni e movimenti ambientalisti, viene accompagnato dalla paventata possibilità di un ricorso alla magistratura: sotto accusa la mancanza di concertazione e la volontà di realizzare la nuova seggiovia su un tracciato diverso dal precedente: «Concordiamo con la scuola dei maestri di sci e con gli imprenditori del Gran Sasso», scrive il coordinamento, «sull’assoluta necessità di sostituire la vecchia seggiovia Fontari-Campo Imperatore con un nuovo impianto: occorre però smantellare il vecchio impianto e sostituirlo con uno nuovo, utilizzando gli stessi siti già danneggiati e lo stesso tracciato. Occorre, soprattutto, discutere, condividere e valutare questo, come ogni altro progetto da realizzare nelle aree protette appenniniche, nei suoi effetti ambientali e sociali. La procedura seguita suscita invece netto dissenso e forti dubbi di legittimità: a questo proposito, si sta valutando l’ipotesi di rivolgersi all’autorità giudiziaria». Dopo le polemiche suscitate dalla manifestazione ambientalista dello scorso 3 maggio, operatori locali, maestri di sci e sindacati si sono schierati a favore della realizzazione della nuova seggiovia, che rappresenta il primo degli interventi previsti nel piano di rilancio della montagna aquilana finanziato con i fondi Cipe della ricostruzione. Anche il sindaco Massimo Cialente aveva parlato del possibile “golpe” di gruppi ambientalisti di Pescara e Chieti: «Se c’è chi vuole bloccare un’opera prevista dal piano d’area del Gran Sasso» aveva tuonato Cialente, «io chiamerò a raccolta gli aquilani. Li consulterò, se serve, con un referendum cittadino. Se ci saranno denunce, schiererò gli avvocati e chiederò risarcimenti». Secondo gli ambientalisti della costa – che su questa vicenda hanno convocato un’assemblea per il 14 maggio a Pescara, con la presenza dei candidati alla prossime elezioni regionali – il progetto per le Fontari sarebbe stato messo ad appalto «senza prima presentarlo pubblicamente e senza acquisire i necessari studi di incidenza e impatto ambientale. Neppure il Parco Gran Sasso- Laga, l’acquisizione del cui parere è obbligatoria, è stato messo a conoscenza dell’ipotesi progettuale. Così come l’ufficio della Forestale responsabile della Stazione di ricerca del Gran Sasso della rete di ricerca ecologica a lungo termine». Nel mirino del coordinamento non c’è solo il Gran Sasso ma si annunciano iniziative «per promuovere la valorizzazione e lo sviluppo in chiave ecologica delle aree montane».

 Pietrucci: "bisogna andare avanti nIl piano industriale del Gran Sasso deve andare avanti. Dobbiamo avere il coraggio di assumerci delle responsabilità e fare delle scelte, specialmente se queste sono così importanti per la vita dei cittadini e per il rilancio di un territorio così centrale come quello a cui fa riferimento il piano. Detto questo, considero l’ambiente e il territorio abruzzesi componenti essenziali per il rilancio, non vincoli e freni per lo sviluppo. Chi mette l’economia e lo sviluppo sul fronte opposto rispetto alla tutela ambientale sono i gattopardi interessati al mantenimento dello status quo".

- da Il Centro -



Condividi

    



Commenta L'Articolo