Ricostruzione delle frazioni del comune dell’Aquila: "aprire subito 15 cantieri"

 Quindici cantieri entro l'autunno, perché la rinascita dei centri storici non può più aspettare. E' la sfida lanciata all'Ufficio speciale per la ricostruzione e al suo dirigente, Paolo Aielli, da alcuni consiglieri comunali, tra cui Tonino De Paolis. Quindici cantieri, uno per ciascuna delle 13 frazioni più danneggiate, eccetto Paganica, dove dovrebbero partire almeno due-tre cantieri essendo il centro storico più grande del gruppo dei 13 individuati come prioritari dal Comune. L'urgenza è stata ribadita ieri sera in un incontro-dibattito nella piazza cosiddetta "Grande" di Bagno, dal titolo "Bagno: ricostruire pensando al futuro", al quale hanno preso parte, fra gli altri, il vicepresidente della Regione, Giovanni Lolli, il presidente della Commissione regionale ai Lavori pubblici, Pierpaolo Pietrucci, il presidente della Gran Sasso Acqua, Americo Di Benedetto e l'assessore alla Ricostruzione, Pietro DI Stefano. Un futuro sin qui troppo a lungo ritardato. L'ostacolo principale, come ha ribadito Di Stefano «è stato prima di tutto la mancanza dei fondi. Dobbiamo capire dall'anno prossimo come il governo intende trovare i soldi per L'Aquila, si deve già cercare un metodo diverso, non più legato alla legge di Stabilità anno per anno». Le soluzioni sono quelle sempre sostenute: Cassa depositi e prestiti, agire sui vincoli dell'Europa e poi la legge nazionale sulla ricostruzione, in corso di scrittura, con norme che mettano in sicurezza sulla trasparenza delle ditte. Altro problema è, a detta dell'amministrazione comunale, la lentezza con cui l'Usra ha esaminato, sinora, le schede parametriche presentate dai progettisti. «Mentre nel centro storico dell'Aquila ci sono 200 cantieri, nelle frazioni siamo decisamente indietro» denuncia De Paolis «bisogna cambiare la tendenza». «Qualcosa si sta muovendo» ha detto un ottimista Di Stefano «martedì prossimo l'ufficio tecnico firmerà la determina per il secondo blocco delle frazioni prioritarie: Civita di Bagno, Bagno Grande, Ripa di Bagno, Colle di Roio, Roio Piano, Paganica, Arischia, Bazzano e Camarda. Certo, anche i progettisti devono impegnarsi in tal senso, velocizzando la presentazione di quei progetti per i quali le schede parametriche sono state esaminate e che hanno avuto l'anticipo del 2% del contributo dal Comune». I progettisti hanno 120 giorni di tempo, a quel punto, per presentare i progetti. «Sarebbe opportuno non arrivare all'ultimo giorno per farlo» ha rimarcato Di Stefano «anche perché si tratta di 4 mesi, e non si può pensare di presentare i progetti a dicembre». Altro problema è quello dei sottoservizi. Mentre per quanto riguarda L'Aquila «si sta per partire» ha detto il presidente della Gran Sasso Acqua «per quanto riguarda le frazioni deve essere l'amministrazione comunale a dirci cosa vuole fare. Per noi, è anche troppo tardi».

 



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