Centro turistico I dipendenti vincono la causa ma pagano il perito

 Alcuni dipendenti del Centro turistico Gran Sasso hanno vinto tempo addietro una causa di lavoro con l’azienda riguardante alcuni aspetti delle loro mansioni con particolare riferimento all’indennità di pernotto dal 2000 al 2010 con interessi e rivalutazione monetaria. Il giudice del lavoro, inoltre, ha poi rigettato qualsiasi altra richiesta. Comunque la somma è abbastanza rilevante visto il lungo periodo preso in considerazione. «La parziale soccombenza dei ricorrenti», si legge nella motivazione della sentenza, «da valutarsi come prevalente con riguardo alla entità del petitum azionato, giustifica l’integrale compensazione tra le parti delle spese di giudizio ponendosi invece quelle del Ctu a esclusivo a carico dell’azienda convenuta, liquidate come da separato decreto». In sostanza il giudice ha stabilito che il Ctu, ovvero il perito, deve essere pagato dal Centro turistico. Ma i dipendenti dell’azienda partecipata dal Comune si sono visti raggiungere da un atto di precetto da parte dell’avvocato del perito il quale batte cassa nei loro confronti. Infatti, a fronte della statuizione del giudice Annamaria Tracanna, che impone il pagamento all’azienda in modo chiaro, è arrivato questo fulmine a ciel sereno. Ma una spiegazione esiste. «Nei casi in cui il giudice pone le spese di consulenza a carico di una sola parte», si legge nell’atto di precetto firmato dall’avvocato Stefano Marrelli, «tale obbligo ha rilievo unicamente nei rapporti interni tra le parti del giudizio mentre nei confronti del Ctu (Consulente tecnico d’ufficio), tutte le parti sono obbligate in solido al pagamento del compenso liquidato dal giudice visto che si tratta di spesa sostenuta nell’interesse di tutti». Queste, dunque, le ragioni addotte per conto del commercialista Paolo Tempesta, intorno alle quali ci sarà battaglia legale visto che i dipendenti sembrano intenzionati a opporsi a tale iniziativa giudiziaria.

 



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