Nasce l’Istituto per valorizzare storia e tradizioni dell'Appennino

Presentato ieri nell’aula consiliare del Comune, l’Istituto italiano di studi storico-geografici sull’Appennino. L’iniziativa è stata moderata dal giornalista Salvatore Santangelo e vi hanno preso parte, oltre al sindaco Massimo Cialente, i «padri» dell'Istituto stesso, ovvero l'ex presidente Franco Salvatori, il presidente onorario dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini e il presidente della Deputazione storia patria Walter Capezzali. L’Istituto nasce con la volontà di portare al centro dell’attenzione turistico-culturale la montagna, la sua storia e le sue tradizioni per approfondire temi quali lo spopolamento delle montagne o le esigenze delle popolazioni che le abitano, ma anche di costruire nell’arco di pochi anni un solido riferimento per lo sviluppo del territorio appenninico, in termini di strategie di marketing territoriale e crescita economica. «Dobbiamo puntare su nuovi modelli di sviluppo», ha dichiarato Cialente, «modelli che funzionano e che esaltano le caratteristiche del nostro territorio. Il turismo di oggi non vuole la vacanza stanziale all’insegna del non fare nulla. Vuole conoscere la storia, la cultura, le tradizioni, l’enogastronomia di un territorio. Questo Istituto, nasce in un momento in cui la città dell’Aquila è sopita, sta ancora metabolizzando il terribile lutto che ci ha colpiti. Ho pertanto accolto con grande entusiasmo l’iniziativa nata dall’intuizione di un gruppo di intellettuali che sta già lavorando da tempo sulla candidatura della Perdonanza Celestiniana a patrimonio immateriale dell’umanità. Un’iniziativa solida e di spessore». «l’Istituto», ha commentato Santangelo, «si aggiunge alle eccellenze indiscusse del nostro territorio, il Gran Sasso scienze institute, i Laboratori di fisica nucleare, l’Università, con i quali condividerà un percorso di crescita territoriale». «Ringrazio il Comune», ha detto Salvatori, «per aver accolto questa iniziativa che va ad affiancarsi a tutte le altre realtà scientifiche già esistenti. L’Appennino è catalizzatore di infinite proprietà non solo naturalistiche ma anche sociali, umanistiche, culturali». Alla costituzione dell’Istituto, che per il momento ha sede nei locali della Deputazione di storia patria, ha partecipato anche la Fondazione Carispaq con un contributo di 6mila euro. «L’Istituto» ha dichiarato Capezzali, «dovrà studiare a fondo il territorio appenninico e mettere a punto una filosofia d’intervento che operi da moltiplicatore dei ritorni economici puntando sul turismo della cultura». Cialente, infine, si è impegnato a trovare una sede definitiva all’Istituto che potrebbe sistemarsi all’ex distretto militare.


 



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