A Campo Imperatore parcheggi a pagamento

 «Il vero scempio alla natura sono auto e moto parcheggiate senza regole, non i pilastri della seggiovia». Il sindaco Massimo Cialente rilancia la battaglia per il Gran Sasso. E annuncia l’attivazione di aree di sosta a pagamento in quota, sul piazzale di Campo Imperatore. A pochi metri, in linea d’aria, da dove dovrebbe partire il nuovo impianto delle Fontari, fortemente contrastato dagli ambientalisti. Il provvedimento, che Cialente intende portare in giunta, sarebbe necessario a causa dei parcheggi selvaggi che si registrano nei giorni di massima affluenza: «Domenica scorsa», dice il sindaco, «ho contato personalmente centinaia di macchine e moto lasciate dove capitava, sul piazzale di fronte all’hotel Campo Imperatore, persino a ridosso dell’orto botanico. Sono sicuro che se si facesse uno studio sull’emissione di idrocarburi in quell’area, verrebbero fuori dati allarmanti. Mi chiedo cosa ne pensino le associazioni ambientaliste, che sbraitano contro la realizzazione della nuova seggiovia delle Fontari e hanno gli occhi chiusi di fronte a questo scempio quotidiano. Stessa domanda la rivolgo ai rappresentanti del parco Gran Sasso-Laga. Viviamo in un Paese dove si alzano le barricate per quattro pilastri, che tra l’altro andrebbero solo a sostituire quelli già esistenti, e poi si permette l’invasione di auto e moto». L’attivazione di aree di sosta a pagamento potrebbe essere un deterrente, secondo il sindaco, a raggiungere in macchina Campo Imperatore. Tanto più che esiste un’ampia zona libera, a Fonte Cerreto, dove lasciare i mezzi sfruttando la funivia, magari a prezzi più convenienti per le famiglie. «Visto che la Provincia la strada non la chiude», incalza Cialente, «allora a chi sale facciamo pagare la sosta. Sono convinto che sia la scelta giusta». Intanto il Comune sta per nominare un consulente esterno, per rispondere alle due osservazioni sul progetto delle Fontari pervenute alla Regione in sede di valutazione di impatto ambientale. «Voglio farlo subito, anche se siamo in agosto», aggiunge il sindaco, «per tentare di accorciare i tempi. È chiaro che il vecchio impianto deve comunque essere pronto per far partire la nuova stagione. Ma sia altrettanto chiaro che se salta la nuova seggiovia, salta anche l’operazione con Invitalia. Nessun privato si sobbarca la gestione della stazione sciistica senza ammodernamenti e sapendo che c’è sempre qualcuno che mette i bastoni tra le ruote». Il bando europeo per l’affidamento dei lavori è stato chiuso: sono arrivate due offerte, dalle aziende leader del settore degli impianti a fune, la Leitner e la Doppelmayr. Costo dell’opera, circa 6 milioni di euro, già disponibili nell’ambito dei fondi Cipe per la ricostruzione. Prima di nominare la commissione che dovrà valutare le due offerte, il Centro turistico del Gran Sasso vuole che venga risolta la questione delle osservazioni al progetto, che sono entrambe di carattere ambientale. Scontata quella arrivata dal coordinamento di associazioni composto da Salviamo l'orso, Gruppo di naturalisti Rosciolo, Mountain wilderness Abruzzo, Pro natura Abruzzo, Stazione ornitologica abruzzese, Touring club Italiano - Club territorio di Pescara, Wwf Abruzzo. Le stesse che avevano sollecitato la sospensione della gara europea. Meno prevedibile quella predisposta dall’Università aquilana, che riguarda il Giardino alpino di Campo Imperatore di cui l’Ateneo è proprietario, firmata dalla rettrice Paola Inverardi.
- da Il Centro -



 



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