Corteo della Bolla, rientro con un fuori programma

Un fuori programma ha trasformato il corteo di rientro della Bolla celestiniana, nella tarda serata di ieri, in una festa di figuranti e gruppi storici. Per un errore, infatti, il corteo con il prezioso documento, che era partito sotto qualche goccia di pioggia dalla basilica di Collemaggio e che avrebbe dovuto sciogliersi in piazza Duomo, ha proseguito fino a palazzo Fibbioni, ai Quattro cantoni, dove era previsto solo l'arrivo della Bolla. Gli uomini e le donne in costume, quindi, si sono disposti da un lato e dall'altro di via San Bernardino, fino alla «De Amicis». Anche il sindaco, Massimo Cialente, che doveva fermarsi ai Quattro cantoni, con l'astuccio della Bolla, ha invece raggiunto piazza San Bernardino, tra picchetti d'onore, spettacoli di sbandieratori e cori. Un finale inaspettato che ha chiuso la 720ª edizione della Perdonanza. L'ultima all'esterno di Collemaggio, almeno secondo quanto promesso dallo stesso primo cittadino, ieri, sul palco di fronte alla facciata della chiesa blindata in attesa dei lavori di ricostruzione. «Dal prossimo anno la Perdonanza tornerà ad occupare almeno una parte della basilica», ha detto il sindaco prima di chiudere, insieme all'arcivescovo, Giovanni Petrocchi, pochi minuti dopo le 20, la Porta Santa, aperta il giorno precedente dall'inviato della Santa Sede, il cardinale Antonelli. Un rituale snello, sottolineato dagli applausi dei fedeli, che in tantissimi hanno partecipato anche alla messa che lo ha preceduto. La facciata illuminata dalla luce calda del tramonto ha fatto da sfondo ad una celebrazione officiata dallo stesso arcivescovo e durata più di un'ora. Al termine della messa, accompagnata dal Coro diocesano diretto da Luciano Bologna, il sindaco è voluto salire sul palco, su cui era stato allestito anche l'altare, per il discorso che tradizionalmente era riservato al giorno di apertura della Porta. «Questa è stata la prima vera Perdonanza degli aquilani, una Perdonanza molto dolce, fatta con pochissime risorse e vissuta dalla città con tantissime iniziative», ha detto. Poi la promessa: «Il prossimo anno arriverà il tanto atteso riconoscimento da parte dell'Unesco: la Perdonanza diventerà bene immateriale dell'umanità. Per l'occasione si tornerà dentro la basilica. L'Eni lunedì presenterà i lavori di restauro». Infine, un appello ai cittadini: «L'Aquila è una barca che ha avuto un incidente grave e naviga in un mare mosso, in un periodo difficile. Siamo tutti chiamati a remare. Stasera, a Celestino chiederò per prossimi giorni che ci dividono dalla Perdonanza 2015 concordia, speranza e forza per farcela».


- da Il Centro -
 



Condividi

    



Commenta L'Articolo