La drammatica storia della famiglia della giovane travolta e uccisa-La partita andava fermata

Restano gravi, ma stazionarie, le condizioni di Rosa Seritti, la donna di 38 anni che ha visto morire davanti ai suoi occhi la figlioletta Susanna Ciccarelli, 12 anni ancora da compiere. Madre e figlia sono state travolte domenica da un’auto a San Gregorio, di fronte alla Casa dell’Immacolata Concezione dove la bambina era ospitata dal 2008. Un incidente che non ha lasciato scampo a Susanna, trascinata per alcuni metri dall’auto condotta da un geometra dell’Anas in pensione, il 76enne R.P., ora denunciato per omicidio colposo. Rosa Seritti è stata ricoverata all’ospedale San Salvatore e sottoposta a un delicato intervento chirurgico. Con lei i suoi familiari, arrivati da Avezzano, e anche le suore della Casa dell’Immacolata Concezione che domenica sera aspettavano il ritorno di Susanna e che, invece, l’hanno vista morire a pochi passi dall’istituto. Susanna era arrivata lì alcuni mesi prima del terremoto ospite con gli altri fratelli e la mamma della casa famiglia gestita dalle suore. Del resto, la donna, nel fine settimana, poteva portare i figli a casa, ad Avezzano, ma talvolta al rientro si fermava dalle suore. È lì che la terribile scossa li sorprese mentre dormivano nelle stanze della Casa famiglia, a San Gregorio, una delle frazioni più devastate del cratere. Una notte di terrore e di angoscia, scampati ai crolli. Tutti furono aiutati a venire fuori da quell’inferno da alcuni volontari. Anche il fratello maggiore Luigi fece di tutto per portare in salvo gli ospiti della casa famiglia. Le operazioni di soccorso furono ben più complesse all’adiacente Casa madre, che al momento della scossa ospitava cinque suore oltre a 7 bambini. Furono tutti estratti a fatica, tranne suor Anna che al momento della scossa si trovava in un altro locale. Fu ritrovata, ormai priva di vita, dopo tre giorni di ricerche. Una storia, quella di Susanna e della sua famiglia, che a Caruscino di Avezzano, dove la piccola trascorreva i fine settimana con la mamma nella casa dei nonni materni, conoscono in tanti. Quando l’altro pomeriggio si è diffusa nella Marsica la notizia della morte della piccola Susanna in tanti hanno lasciato un messaggio sulla propria bacheca di Facebook. «Ciao mio piccolo angelo, mi mancherai tantissimo, vola più in alto che puoi», ha scritto lo zio Guido Seritti, pubblicando la foto della nipotina sul social network. «Ti voglio un mondo di bene e te ne vorrò sempre. Ciao piccola Susy, riposa in pace». La famiglia Seritti, insieme a quella del papà di Susanna, Maurizio Ciccarelli, ha nominato due legali di fiducia, gli avvocati Emilio Amiconi e Antonio Pascale. E si attende il via libera della Procura per l’ultimo saluto alla piccola.
- da Il Centro -

LA PARTITA ANDAVA FERMATA
La vita di una bambina è stata spezzata. Aveva solo 12 anni ed attraversava una strada statale pericolosa. Nel contesto della piccola frazione di San Gregorio, domenica pomeriggio si è consumato un dramma. Da mesi si lavora alla definizione di un tracciato condiviso per la variante Sud della SS 17, per allontanare la viabilità dai centri abitati sulla direttrice L'Aquila-Pescara. Responsabilità diffuse legate ai ritardi con cui si sta procedendo sono sotto gli occhi di tutti fin da luglio 2014, da quando il presidente dell'Anas e il governatore D'Alfonso hanno condiviso, a CasaOnna, le richieste del territorio per sviluppare il tracciato alternativo ma nulla si è mosso. Siamo fermi lì, anzi, un sindaco vorrebbe riaprire la discussione sul tracciato. È ora di dire basta. La politica decida, rispetti le volontà del territorio e realizzi la strada. Domenica però, oltre al drammatico incidente che ha tolto la vita alla piccola Susanna ed alle carenze strutturali della viabilità, è emersa una mancanza forte del mondo sportivo, e soprattutto del mondo del calcio. La gara che si stava svolgendo nelle immediate vicinanze andava fermata. Una bambina perde la vita, sua mamma ferita gravemente a pochi metri dal campo di calcio, un silenzio rotto dalle lacrime delle suore e dalla commozione dei tanti presenti. Una scena straziante eppure lì a pochi metri la partita di calcio andava avanti e dal luogo dell'incidente si ascoltavano distintamente i rumori, le grida e le gioie di una partita di calcio. Come dirigente accompagnatore avrei dovuto ritirare la squadra. Sicuramente avrei dovuto. 
Mi sono precipitato lì dove era avvenuto l'incidente, ho visto il dramma di una mamma ferita che aveva perso la sua bambina e non ho avuto la lucidità per prendere la decisione giusta. Sento la responsabilità per non aver ritirato la squadra mettendo così fine alla gara con conseguenti sanzioni e penalizzazioni. Al tempo stesso però riscontro che altri, con maggiore lucidità lo hanno chiesto. Mi riferisco ad Antonello Passacantando: ha provato a far fermare la gara parlando direttamente con l'arbitro, ma a quanto risulta il regolamento lo impedisce. Ma è giusto che una partita vada avanti in tali condizioni? È giusto che l'arbitro non possa valutare di sospendere una gara dilettantistica quando nelle immediate vicinanze è avvenuto un fatto così grave? È giusto decidere se fermare la gara o meno sia responsabilità esclusiva delle società sportive, con relative penalizzazioni, e nulla possa fare l'arbitro? No, non è giusto moralmente. Ma è giusto per il regolamento Figc, a mio avviso, sbagliato. Vorrei aprire un dibattito pubblico con i vertici Figc. Mi rivolgo al presidente Tavecchio, chiedendo se ritiene opportuno allargare la discrezionalità dell'arbitro. Presidente, lei proviene dal mondo dilettantistico, la sofferenza ed il dolore per una simile tragedia non possono in nessun modo essere sovrastate da una partita di calcio: le grida provenienti dal campo di calcio stridono troppo con il buonsenso. Modifichi il regolamento, dia la possibilità all'arbitro di sospendere una gara quando avvengono fatti di tale gravità, seppur non connessi con il calcio ma avvenuti nelle immediate vicinanze. Il mondo del calcio forse non capirà ma la coscienza ed il buonsenso sì. Massimiliano Pieri Vicepresidente Asd San Gregorio


- da Il Centro -
 



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