Progetto CASE, infuocato incontro in Comune Il sindaco infuriato lascia l’aula

Gli inquilini di Progetto Case e Map sono pronti ad attuare lo sciopero delle bollette. La riunione della commissione Garanzia e controllo, dedicata alle problematiche degli alloggi provvisori sorti dopo il sisma, è finita in bagarre. Oltre tre ore di discussione, animi esasperati e toni accesi, fino allo scontro verbale tra il sindaco Massimo Cialente e i rappresentanti dei comitati cittadini. Sala stracolma, con gli assegnatari sul piede di guerra contro l’emendamento al decreto Sblocca Italia, ribattezzato «In-castra L’Aquila», che introduce nuove norme su bollette e canoni riferiti al patrimonio immobiliare delle 19 new town. Alla fine, le posizioni restano molto lontane, con l’amministrazione comunale che difende le proprie scelte e i comitati che annunciano la volontà di ricorrere alla Corte Europea e addirittura di non pagare le prossime bollette. La commissione, riunita su iniziativa del consigliere dell’opposizione Guido Quintino Liris, è stata moderata, non senza fatica, dal presidente Raffaele Daniele. «I comitati che portano avanti le richieste degli inquilini degli alloggi provvisori», spiega Fabio Giurina, del Consiglio civico aquilano, «pianificheranno nei prossimi giorni le iniziative da intraprendere. Compreso il ricorso alla Corte Europea e la possibilità di attuare lo sciopero delle bollette». Un’ipotesi che potrebbe mandare in tilt la gestione degli immobili e lo stesso bilancio comunale, visto che già ora solo il 30% degli assegnatari sta ottemperando ai pagamenti. «Siamo sempre stati pronti al dialogo», commenta l’assessore Lelio De Santis, «ma la situazione è veramente grave. Non esistono alternative al percorso intrapreso dall’amministrazione, come ribadito anche dal sindaco, e soprattutto l’indebitamento cresce e abbiamo gli occhi della Corte dei Conti addosso. Nel mese di settembre abbiamo incassato solo 239mila euro rispetto al milione e 300mila che doveva entrare. Le ultime bollette sono state calcolate in base ai metri quadrati delle abitazioni, con i correttivi storici. Non si intravedono altri strumenti. Tra l’altro, si registrano continue disfunzioni, con oltre 500 contatori fuori uso». Sembra difficile, visto che l’iter di approvazione è già a buon punto, che si possa arrivare allo stralcio dell’emendamento contestato, dove si prevede che tutti gli assegnatari, compresi i proprietari di case ancora inagibili, siano tenuti a pagare un canone concessorio stabilito dal Comune. I consumi degli edifici, poi, saranno ripartiti secondo le superfici lorde coperte degli alloggi, cioè in base ai metri quadrati. Infine, per la manutenzione straordinaria si intende stornare parte dei fondi destinati alla ricostruzione. L’opposizione chiederà la convocazione di un consiglio comunale straordinario.
- da Il Centro -

 



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