Festa per i 140 anni del Cai-La storia della sezione aquilana ripercorsa da Clementi e Alessandri

La sezione aquilana del Club alpino italiano ha festeggiato ieri sera i suoi 140 anni. Lo ha fatto al Ridotto del teatro comunale in una serata sull’onda del ricordo e proiettata alle iniziative del prossimo anno. Nel corso della festa sono stati premiati con una pergamena e una medaglia i soci con più di 60 anni di iscrizione: Nicola Tessitore, (66 anni di iscrizione), Vittorio Agnelli, Alessandro Clementi, Francesco Speranza, Enrico Palumbo e Alfonso Lucrezi. Un targa è andata anche a Giuseppe Carfì, iscritto al Cai da 50 anni. Quest’ultimo riconoscimento è stato consegnato nel corso della serata di ieri in quanto Carfì non potrà essere presente la prossima settimana quando, nel corso della tradizionale conviviale di fine anno, verranno consegnati gli attestati per chi festeggia i 50 anni in casa Cai. Ieri il presidente della sezione aquilana Salvatore Perinetti, alla presenza del presidente nazionale del Cai Umberto Martini, ha presentato il calendario delle iniziative per il 2015. Ma il motivo portante della serata è stato il ricordo, con Alessandro Clementi e Domenico Alessandri chiamati a ricostruire la storia della sezione. Una storia fatta di tanti momenti importanti, alcuni tristi, tantissimi aneddoti, e di molte battaglie in difesa della montagna. Come quando, hanno ricordato i due professori, il Cai riuscì a salvare dalla speculazione Campo Pericoli. Per vincere quella battaglia fu usato un piccolo giornale, il bollettino del Cai, (giornale che in molti vorrebbero far rinascere), che per l’occasione si avvalse del sostegno di firme prestigiose della cultura italiana, tra cui Giorgio Strehler. La chiusura della manifestazione è stata affidata al concerto del coro del Cai, diretto dal maestro Giulio Gianfelice, e del quintetto cameristico «Deltensamble».
- da Il Centro -


- foto di Filippo Crudele -


 



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