L’Aquila e la legge di stabilità

- di Sante Acitelli - A parte il gioco delle “parti” dove la sinistra (Pezzopane n.d.r.) dice: “…Questo importante risultato che è stato raggiunto oggi è frutto di un lavoro costante e appassionato di tutti, rafforzato dalla presenza di una governance nazionale che finalmente è stata ad ascoltare le nostre richieste”…. è evidentemente contenta e soddisfatta mentre la destra (Di Stefano n.d.r.) dice che  le prospettive sarebbero tutt’altro che rosee secondo cui nonostante le dichiarazioni di D’Alfonso e di altri esponenti del Pd, L’Aquila non sarebbe proprio nell’agenda di questo Governo!!! E vabbè questo ci sta nella politica e, dato che non sai a chi credere, conviene documentarsi in proprio.

Allora! Dei tagli previsti ai Comuni italiani (ovvero circa un miliardo di euro) il “cratere” beneficerà del 50 % di sconto che, a conti fatti, vuol dire circa 100mila euro!!!!!! Cioè una goccia nel mare! Cioè l’equivalente del contributo per ricostruire soltanto una casa di tipologia “E”!!!!!!! L’altra importante novità sono i soldi devoluti per il “cratere” nella legge di stabilità, ovvero circa 5 miliardi e 100 milioni che, in aggiunta al miliardo e 129 milioni di euro di risorse residue della Legge Stabilità 2014 porta ad un totale di oltre 6 miliardi. A questo punto, uno può pensare: bene! Finalmente la Ricostruzione è partita e rivedremo i centri storici finalmente ricostruiti! Però, poi, a legger bene ti accorgi che questi soldi NON sono soldi in più aggiunti a quanto previsto dal famoso decreto legge n. 39 di berlusconiana memoria ma soltanto una tecnica di erogazione di quanto già spettante per legge e quel miliardo e 129 milioni di cui sopra è un residuo dello scorso anno che dimostra l’incapacità a devolvere soldi che già erano in cassa e non erano stati impegnati!!!!!! Se poi uno legge ancora più attentamente leggerà che questi soldi avranno questo andamento: 384 milioni nel 2015, 911 milioni nel 2016, 1.297 milioni nel 2017, 3.294 nel 2018 e successivi (dove il termine successivo può solo che spaventare nel senso che non c’è certezza). Ed inoltre occorre ricordare che questi soldi (nel futuro presente soltanto 384 milioni per tutto il 2015) NON sono soldi destinati alla ricostruzione privata ma anche per quella pubblica, per le macerie, la viabilità, le aziende ecc.. ecc.. ed i problemi urgenti? I problemi quotidiani? I problemi minimi che, con il passar degli anni, diventano enormi? Quando e come verranno non dico risolti ma almeno affrontati?

Porto due “piccoli” esempi:

1 ma la TASI devo continuare a pagarla anche se casa non c’è più?

2 questi soldi il Comune li deve impegnare per pagare le aree destinate agli standard urbanistici? Perché le aree di rispetto e gli impianti antisisma delle case del progetto CASE come pensano possano pagarle gli assegnatari ovvero gente in difficoltà?

Perché se così fosse ci troveremmo, per l’ennesima volta, offesi e gabbati! Da una parte continueremmo a pagare tasse non dovute e dall’altra sentiremmo parlare di soldi e cifre astronomiche senza vederne il risultato.

cifone



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