Il sindaco di Calascio bacchetta la gestione dell’ente Parco

 «Un bilancio da bocciare». Un giudizio tranciante quello espresso dal presidente facente funzioni della comunità del Parco Gran Sasso-Monti della Laga, il sindaco di Calascio Antonio Matarelli, che in occasione della seduta assembleare ha proceduto all’adempimento di legge sul parere obbligatori da esprimere sul bilancio di previsione (esercizio finanziario anno 2015) e previsionale-programmatico per il triennio 2015-2017. La relazione tenuta dallo stesso Matarelli traccia un quadro a tinte fosche. Tra gli argomenti affrontati anche il caso-Maranella (il direttore super-prorogato), sul quale lo stesso relatore ha chiesto al presidente dell’ente, Arturo Diaconale, un approfondimento ulteriore. «Il bilancio in esame», afferma Matarelli in una nota, «dopo ampia e partecipata discussione da parte dei presenti, veniva bocciato con voti contrari e astensioni. Un solo rappresentante di Comune ha espresso un voto favorevole». La relazione di Matarelli mette a nudo la gestione dell’ente parco attraverso una dettagliata analisi dei costi sostenuti per l’attività. ma nel mirino dell’amministratore locale finiscono anche alcune scelte di gestione delle quali si chiede un’analisi più approfondita per arrivare a una migliore sintesi. «Il bilancio è tecnicamente ineccepibile e completo di tutti gli allegati previsti dalla normativa vigente», scrive Matarelli, «Tuttavia, sotto l’aspetto prettamente politico e programmatico ho motivo di ritenere che il parere di quest’assemblea debba essere assolutamente negativo. Non sono condivisibili le linee strategiche che l’ente intende intraprendere nell’esercizio in esame, né tantomeno per il triennio 2015-2017. Nella sua relazione programmatica, il presidente annuncia, pur nella ristrettezza delle risorse disponibili, misure e azioni per salvaguardare l’area protetta. Però, dalle cifre esposte nei vari capitoli di spesa, si evince chiaramente che il Parco voglia salvaguardare lo stipendio dei propri dipendenti. Infatti, a fronte di una spesa corrente di 6,7 milioni, sono destinati al personale ben 3,5 milioni di cui 2,2 per il personale in servizio; 80mila per il personale occasionale e 1,1 milione per trattamenti di quiescenza. L’organico del Parco è sovradimensionato rispetto alle funzioni da svolgere. Infatti, a fronte di una dotazione organica determinata in 35 unità lavorative, oggi ne risultano in servizio esattamente il doppio: 1 direttore, 5 dirigenti di area C e 64 di area A e B. Oltre ai 10 dipendenti della Forestale comandati a prestare servizio nel Parco. Trovo scandaloso che si debba far ricorso ogni anno a personale esterno per prestazioni di routine, come contare i cinghiali, malgrado quest’importante dotazione organica». Matarelli mette nel mirino le consulenze esterne. «In queste condizioni ci chiediamo come possa il Parco assolvere al suo compito di promozione economico-sociale delle popolazioni locali come prevede lo statuto».


 



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