Nonostante gli impianti chiusi, tutto esaurito a Campo Imperatore

“Sold out” fino al 6 gennaio, al celebre rifugio abruzzese che nell’estate del 1943 ospitò, suo malgrado, Benito Mussolini.

Ovviamente il gradimento per lo storico albergo non è motivato solo dal turismo nostalgico, anche se fanno riflettere le lamentele in controtendenza delle attività ricettive circostanti, dovute al calo delle affluenze.


“Abbiamo avuto molte richieste, praticamente tutto prenotato fino alla Befana però sempre con l’incognita della neve”, ha dichiarato Paolo Pecilli, gestore dell’Albergo Campo Imperatore. “Il nostro è un rifugio di montagna semplice e spartano e in inverno abbiamo un turismo prettamente sciistico – ha aggiunto - non abbiamo coltivato il turismo nostalgico, ma sì, c’è un percorso storico“.
Difficile escludere la motivazione storica tra le tante che influenzano la decisione di scegliere proprio questa meta.
Che ha la particolarità di avere, tra le tante, “la stanza originale di Mussolini” oltre “al primo piano originale dell’epoca con gli arredi del 1936″, ha spiegato Pecilli, specificando che “anche la stanza di Mussolini si può affittare, ma costa 100 euro in più delle altre. Un prezzo che serve anche per preservarla, perché usarla tutti i giorni vorrebbe dire distruggerla”.
Il Duce dimorò a Campo Imperatore dalla fine di agosto al 12 settembre del 1943, quando fu liberato da un commando composto da truppe tedesche che piombò sulla località turistica a bordo di silenziosi alianti.
Mussolini fu poi condotto in Germania, e da quel giorno il rifugio sarebbe stato per sempre associato alla figura dello statista di Predappio.

Nella foto di Gianfranco Cocciolone, Paolo Pecilli e i suoi collaboratori.

 



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