operazione antidroga "Drugs in the city" nell'inchiesta anche uno dei ladri della reliquia

19 le misure restrittive emesse dal G.I.P. di L’Aquila su richiesta della Procura della Repubblica aquilana, nei confronti di altrettanti soggetti dediti in via continuativa al traffico di sostanze stupefacenti reperite in diverse regioni del centro-sud e smerciate nel mercato della vasta provincia abruzzese.

L'operazione della Squadra Mobile di L’aquila è stata denominata "Drugs in the city" proprio per significare la presenza di diverse droghe, nello specifico cocaina, marijuana, hashish, amnesia (un tipo di marijuana più forte e dannoso) e metanfetamina, che venivano vendute in vari luoghi della città.

Tre sono i principali canali principali di rifornimento della droga, quello napoletano (del quartiere Scampia), quello romano (italo-albanese) e quello perugino (albanese).

La droga veniva acquistata dai principali organizzatori che poi, dopo averla lavorata, la rivendevano direttamente o si servivano della collaborazione di intermediari o di pusher, per la capillare distribuzione sull’esteso territorio del capoluogo abruzzese.

Ben definite le tipologie di consumatori: dal classico tossicodipendente all’operaio, allo studente universitario o delle scuole superiori e purtroppo anche al minore. Le indagini hanno appunto accertato pure lo spaccio nelle scuole e tra giovanissimi, anche minorenni, sotto i portici del centro storico aquilano.

Nel corso delle indagini sono stati già effettuati alcuni arresti e sequestri di droga, fondamentali sia per bloccare l’ingresso delle sostanze nel mercato che per rafforzare il quadro probatorio nei confronti degli indagati:

§  6 gli arresti effettuati durante le indagini;

§  5 le persone indagate in stato di libertà;

§  6 i kg di droga (cocaina gr. 410 – hashish 600 gr. - marijuana 7 kg. – metanfetamina 10 gr.) posti sotto sequestro  

In carcere sono finiti Stepan Karp, 21 anni, ucraino, domiciliato all’Aquila; Davide Celletti, 20 anni, nato in Colombia e residente all’Aquila; Elis Llambi, 24 anni, albanese domiciliato all’Aquila; Denis Nukaj, 28 anni, domiciliato all’Aquila; Elton Llanaj, 33 anni, nato in Albania e residente a Perugia; Claudio Matuozzo, 44 anni, nato a Napoli, residente a Popoli e domiciliato a Tussio di Prata d’Ansidonia; Patrizio Andolfi, 37 anni, residente a Napoli; Redon Bega, 23 anni, albanese domiciliato a Roma. Ai domiciliari Mirco De Meo, 27 anni, residente a Paganica; Francesca Gallucci aquilana residente a Coppito; Daniele Lucciola, 23 anni, nato a Cassino e residente a San Giorgio a Liri; Antonio Assettati, 33 anni, nato a Bucarest e residente a Roma; Nedy Munoz Trujllo, 43 anni, nata in Colombia e domiciliata all’Aquila; Fabrizio Pimpo, 51 anni, aquilano residente a Tempera; Vincenzo Paolo Bevilacqua, 23 anni, nato e residente a Roma; Luigi Troise, 38 anni, nato a Napoli e domiciliato a Tussio di Prata d’Ansidonia.
Raggiunti dall’obbligo di dimora, Andrea Barone, 21 anni, aquilano residente ad Aragno; Marcello Sardella, 20 anni, nato e residente all’Aquila; Estefan Antony Martinez Mestra, 20 anni, colombiano residente all’Aquila. Respinta la richiesta di arresto per il 21enne aquilano D.C., residente nella frazione di Filetto. Sequestrati complessivamente 13 chilogrammi di varie sostanze stupefacenti. Nel corso della conferenza stampa, il dirigente Grasso ha evidenziato l’esistenza di tre canali di approvvigionamento della droga: quello romano per l’acquisto di grossi quantitativi di hashish e marijuana; quello napoletano e perugino, soprattutto per la cocaina.

Davide Celletti, oltre che nell’inchiesta antidroga del pm Roberta D’Avolio, è entrato con forza nelle cronache nazionali per essere stato uno dei tre ladri della reliquia di San Giovanni Paolo II al santuario della Jenca ad Assergi, avvenuto un anno fa circa. Proprio nel garage del progetto Case di Tempera dove Celletti risiede e in cui si sarebbe spacciata la droga, furono rinvenuti frammenti della teca rubata, poi trovata dalla Mobile a Collemaggio.


 



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