In scena i misteri della fisica al Festival di Roma

Dal palcoscenico i fisici Fernando Ferroni, Antonio Masiero e Camilla Maiani e Fabiola Gianotti affronteranno gli interrogativi più affascinanti della fisica contemporanea

Festival Scienze fisicaI grandi misteri della fisica delle particelle sono i protagonisti dello spettacolo-conferenza “Quello che non so. Materia oscura, giocoleria e quadri di sabbia in jazz” che l’Istituto nazionale di fisica nucleare porta in scena venerdì 23 gennaio all’Auditorium Parco della Musica di Roma in occasione della decima edizione del Festival delle Scienze (dal 22 al 25 gennaio) dedicata quest’anno all’ignoto.
Dal palcoscenico i fisici Fernando Ferroni (presidente dell’Infn), Antonio Masiero (vicepresidente dell’Istituto) e Camilla Maiani (ricercatrice del laboratorio francese CEA) e, in collegamento da Ginevra, Fabiola Gianotti (direttore designato del Cern) affronteranno gli interrogativi più affascinanti della fisica contemporanea. Si parlerà – spiega l’Infn – di quello che ancora non sappiamo: delle grandi sfide della fisica del XXI secolo, che con esperimenti e tecnologie di frontiera indaga misteri come quelli della materia oscura, della ancor più sconosciuta energia oscura e dell’asimmetria tra materia e antimateria. E si parlerà anche di teorie e temi appassionanti e curiosi come l’esistenza di universi paralleli e la possibilità di viaggi nel tempo. Gli scienziati condivideranno la scena con lo scrittore Stefano Benni, voce narrante della serata, gli artisti Ivan Bert, alla tromba, Rémi Lasvenes, giocoliere e mimo della Compagnie Sans Gravité e Gabriella Compagnone, sand artist, per dare vita a uno spettacolo unico nel suo genere dedicato al grande pubblico.
L’Infn partecipa al Festival delle Scienze anche con l’installazione “Meet LHC. 60 anni di Italia al Cern” – visitabile nel foyer della sala Sinopoli dell’Auditorium per tutta la durata della manifestazione – dedicata al superacceleratore del più grande laboratorio di fisica delle particelle al mondo, e al ruolo che la ricerca italiana ha svolto e tuttora svolge in questa grande impresa scientifica. Meet LHC, con la suggestione di grandi e spettacolari immagini retroilluminate dei quattro rivelatori di LHC, offrirà al pubblico l’occasione di ammirare la complessità degli apparati sperimentali utilizzati dai fisici per le loro ricerche. E offrirà anche un momento di approfondimento, attraverso un percorso fotografico, della storia del Cern di Ginevra, costellata di premi Nobel, invenzioni e scoperte epocali, come quella più recente del bosone di Higgs, ponendo l’accento sull’importante contributo che l’Italia, grazie all’Infn, ha fornito per il raggiungimento dei suoi successi.



 



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