Sempre di più le proteste per il mancato avvio dei cantieri nei paesi Il 18 incontro in Regione

 Si allarga il fronte della protesta delle frazioni del comune dell’Aquila, che sollecitano tempi rapidi nella ricostruzione dei centri storici. Da Onna a Roio, da Paganica a San Gregorio, da Bagno a Monticchio, i residenti chiedono di poter monitorare lo stato dell’arte dei lavori e sollecitano il Comune ad aprire i cantieri nei centri storici. A tale scopo è nato il «Coordinamento interfrazioni» per fare fronte comune e avanzare proposte concrete. L’occasione sarà la riunione, in programma il 18 marzo alle 17,30, a palazzo Silone. Un incontro promosso dal vicepresidente della Regione Giovanni Lolli e dal consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci, a cui parteciperanno il sindaco Massimo Cialente, l’assessore alla Ricostruzione Pietro Di Stefano e i rappresentanti delle frazioni. «Stiamo lavorando da tempo con le onlus, le associazioni locali e le amministrazioni separate per costruire un percorso comune, che porti alla rinascita dei quartieri periferici della città, dove prima del sisma viveva un terzo della popolazione», spiega Lolli. «Un’operazione molto più complessa di quanto si possa immaginare, che non investe solo il settore della ricostruzione fisica delle abitazioni danneggiate dal sisma, ma abbraccia ambiti più vasti, dalla viabilità alla ricostruzione pubblica, ai centri di aggregazione». Lolli ritiene opportuno «creare un cronoprogramma anche per le frazioni, valutando tutte le proposte che arrivano dalle associazioni e dai rappresentanti della popolazione che vive quotidianamente la realtà di queste aree. Una vera ricchezza, che si traduce in proposte e in una collaborazione proficua che darà i suoi frutti». Sulla tempistica, il vicepresidente della Regione non si sbilancia ma assicura che «i soldi ci sono, bisogna passare alla progettazione degli interventi e fare in modo che una parte dei finanziamenti disponibili venga dirottata sulle frazioni». Ma è proprio sulla lentezza della macchina amministrativa che si concentra la protesta dei rappresentanti delle associazioni che operano nelle zone periferiche della città, che chiedono «di diventare protagonisti del processo di ricostruzione perché si avviino al più presto i cantieri e si metta un argine al processo di spopolamento delle zone periferiche del comune».

 



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