Il sindaco difende le scelte, l’aeroporto resta una risorsa

 «La giunta non ha responsabilità per il mancato decollo dell’aeroporto – al quale l’Enac ha appena revocato l’autorizzazione per i voli commerciali – e non ha sperperato soldi pubblici su una struttura destinata a fallire». Così ha esordito il sindaco Massimo Cialente in una conferenza stampa al vetriolo, tenuta insieme all’assessore Emanuela Iorio e al dirigente comunale Mario Corridore. «Un’operazione-verità», l’ha definita Cialente, «per sgombrare il campo dalle tante bugie raccontate sul nostro scalo». Nel mirino, in particolare, l’Aeroclub che alcuni giorni fa, in una nota, aveva accusato la giunta Cialente di aver gestito la partita dell’aeroporto in modo disastroso. «Dopo i lavori eseguiti, quello che prima era un cesso ora è una struttura funzionale e dotata di tutti gli standard di sicurezza. Se c’è qualcuno che si è macchiato di una pessima gestione del denaro della collettività, quello è proprio l’Aeroclub che dal 1985 ha ricevuto un flusso continuo di denaro pubblico. Quell’Aeroclub è stato mantenuto dalla città, tanto da aver incassato dal 1985 in poi», ha incalzato Cialente, «contributi per 702mila euro a fronte del pagamento di un canone annuo di pochi spiccioli. E ci sono poi gli oltre 5 milioni e 700mila euro stanziati, prima della mia elezione a sindaco, per interventi di ampliamento e adeguamento infrastrutturale. Di quei soldi, 3 i milioni stanziati dall’allora assessore regionale De Matteis, che oggi urla molto, è stato speso solo 1 milione e 643mila euro. Gli altri sono rimasti inutilizzati, per incapacità e scontri interni all’Aeroclub che, nel frattempo, ha anche perso tutte le cause con il Comune». E proprio a quel “tesoretto” non speso, l’amministrazione comunale avrebbe attinto, attraverso una rimodulazione dei fondi, per potenziare lo scalo. Secondo quanto spiegato da Cialente e dall’assessore Iorio, 500mila euro sono stati utilizzati per il completamento dell’edificio della Protezione civile che ora ospita l’Agenzia delle dogane «altrimenti costretta a lasciare L’Aquila». 718mila euro sono stati impiegati, invece, per altre migliorie. Poi i 2 milioni e 600mila euro per la sistemazione dello scalo in occasione del G8. Noi abbiamo in vestito 596mila euro per l’attività di start-up. L’aeroporto è funzionante, ma il territorio non ha risposto perché questa è una città ancora sofferente. Magari tra qualche anno avremo risposte diverse». Infine, l’attacco alla grande distribuzione «che usa la città come toilette e che», ha tagliato corto Cialente, «ha manovrato contro l’aeroporto solo perché contraria all’ipotesi di un centro commerciale in quell’area».



 



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