Landini: Renzi non viene all’Aquila perché dove ci sono problemi preferisce mandare altri

«Se Renzi non viene all’Aquila è perché evidentemente gli piace volare più in alto. Di solito è attento a mettersi le medaglie sul petto, ma dove ci sono problemi seri manda qualcun altro». C’è anche la ricostruzione della città fra i tanti temi affrontati dal segretario nazionale della Fiom Maurizio Landini, durante la tappa aquilana del percorso che porterà alla presentazione a Roma, il 6 e il 7 giugno, del progetto della cosiddetta coalizione sociale, che intende «mettere insieme le varie pratiche sociali, aprendo la porta ad associazioni, movimenti, sindacati, donne e uomini che in questi anni si sono battuti contro le molteplici forme di ingiustizia, discriminazione e progressivo deterioramento dei diritti». Un progetto che potrebbe trovare terreno fertile in un territorio dove, dopo il sisma del 2009, è stato un pullulare di associazionismo e in cui si toccano con mano la crisi del lavoro e la crisi dei servizi che, secondo Landini, rappresentano l’erosione della democrazia. Il segretario della Fiom ha incontrato le varie rappresentanze civiche e sociali all’interno dell’Auditorium del Parco, durante il dibattito aperto dall’intervento di Elvira De Sanctis, delegata della Fiom e dipendente della Intecs, una della aziende più in sofferenza dell’aquilano. Prima di sedersi sul palco, Landini ha risposto alle domande dei giornalisti, toccando i temi caldi dell’attualità politica e delle scelte fatte dal governo, come il contestato Jobs act: «Rendere più facili i licenziamenti non è la strada per risolvere il problema del lavoro». E a proposito dell’emergenza lavoro sul territorio, ha rimarcato come «servano un disegno globale e strumenti efficaci, che attualmente mancano. C’è un forte ritardo rispetto alla ricostruzione post-sisma, e su questo andrebbero aperti tavoli di discussione, per ragionare su come utilizzare i fondi a disposizione. La ricostruzione», ha affermato Landini, «deve diventare un’occasione per creare nuovi posti di lavoro, ma anche per ripensare una nuova idea di città». Il segretario provinciale della Fiom Alfredo Fegatelli ha sottolineato che «una città come L’Aquila deve arricchirsi dei valori fondamentali della coalizione sociale, che sono il confronto e l’apertura alla discussione». Elvira De Sanctis ha descritto a Landini la situazione delle crisi industriali che stanno attraversando l'intera provincia dell’Aquila: nella Valle Peligna è rimasta solo la Fiat, con 150 lavoratori su 600 in cassa integrazione nonostante un investimento di 40 milioni, all'Aquila resistono, pur con difficoltà, solo due realtà, la Thales Alenia Space e la Selex, e la Marsica è il territorio più esposto, in termini di perdita di posti di lavoro.

- da Il Centro -



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