Assergi a dieci anni dal sisma ricordando il campo sfollati di Via dei Monti

 

 

 

 


 

 


Il terremoto del 6 aprile 2009 non ha provocato vittime nel borgo di Assergi, ma ha creato notevoli disagi cambiando radicalmente la vita e le abitudini degli abitanti. Dopo la scossa delle 3:32 le persone sono uscite dalle case e si sono riunite spontaneamente in Via Dei Monti, per cercare di superare insieme quei momenti di difficoltà.
Nel paese non ci sono stati vistosi crolli, ad eccezione di una torretta di un edificio adiacente “Piazza San Franco” ed un tratto di mura di cinta dell’antico borgo, in prossimità della “Porta del Colle”. A seguito delle verifiche dei tecnici della protezione civile è stata registrata la presenza di innumerevoli lesioni all’interno degli edifici del centro storico. Lesioni tali da rendere inagibili le abitazioni, fatta qualche eccezione. Dopo dieci anni il centro storico è ancora inagibile.

Dopo la scossa del 6 Aprile 2009, la strada provinciale che da Camarda porta a Paganica fu colpita da numerose frane che hanno comportarono la chiusura della stessa.
Grazie alla disponibilità di 1 milione di euro, recuperato dal Ministero della Difesa dovuto alle economie derivanti dal taglio di 10 minuti alla parata delle Forze Armate del 2 giugno 2009, furono realizzati i lavori necessari per la messa in sicurezza della strada, che fu riaperta il 28 luglio 2009.

Anche l'autostrada A24 venne chiusa al traffico. Strada dei Parchi si rese conto subito dei tanti e gravi danni causati ai viadotti, dovuti al “movimento sussultorio e ondulatorio del terremoto”. Si erano verificati dei disallineamenti nei giunti dei viadotti di circa 20 centimetri, tali da mettere a rischio la circolazione. Fu così, che si dispose la chiusura del tratto autostradale alle ore 03:40 dalla stazione di Tornimparte fino ad Assergi per controllare lo stato dei viadotti, facilitata anche dal fatto che a quell’ora, il traffico era completamente assente. I viadotti vennero tempestivamente messi in sicurezza per favorire il transito dei primi mezzi di soccorso alle zone terremotate. L’autostrada, in quell’occasione, divenne una vera e propria “arteria di transito” per i mezzi di soccorso diretti alle zone terremotate.

Il tutto, venne gestito e coordinato dal Geometra Igino Lai, Direttore Generale Esercizio che si attivò immediatamente.

 

 

 

 


Fortunatamente i danni provocati dal sisma alla Chiesa S. Maria Assunta di Assergi non sono stati gravi. È stato necessario il consolidamento della torre campanaria, già messa in sicurezza dal gruppo SAF dei Vigili del Fuoco subito dopo il terremoto. Inoltre, è stato verificato lo stato di stabilità delle pietre e delle malte passando, quindi, al consolidamento delle stesse e dei danni provocati dal sisma.
I ponteggi sono stati smontati il 2 febbraio 2010. Ad oggi S. Maria Assunta di Assergi è una delle poche chiese pienamente funzionanti e con la facciata nuovamente libera dai ponteggi: risplende in tutta la sua bellezza.
Il sisma, dunque, non ha provocato morti nel paese, ma solo un ferito lieve medicato direttamente in loco. Pertanto, Assergi ha rappresentato una emergenza di seconda priorità. Sono state portate delle tende scozzesi, donate dal Rotary, montate dagli stessi sfollati, senza luce né riscaldamento. Per diversi giorni gli sfollati hanno continuato a dormire nelle macchine, usando la tenda come punto di appoggio. Le tende della protezione civile, invece, sono arrivate alla fine del mese di aprile.
Grazie alla collaborazione di tanti assergesi, e in particolare del cuoco del Giampy Dario Del Signore  che ha svuotato le cucine e la dispensa dell’albergo, è stato assicurato un pasto caldo per tutti, fin dai primi giorni, in attesa dell’arrivo della protezione civile.


Dopo l'evento sismico del 6 Aprile, le attività didattiche di tutta l’Università dell’Aquila erano state interrotte per l’inagibilità delle diverse sedi ove si svolgevano le lezioni delle varie Facoltà, mettendo seriamente in forse la possibilità di garantire una corretta conclusione dell’Anno Accademico. In particolare, la Facoltà di Scienze a Coppito aveva riportato danni che non permettevano la ripresa dell’attività didattica a breve termine.
Nelle settimane immediatamente successive al sisma, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare ha messo a disposizione del Corso di Laurea in Fisica i locali e le strutture esterne dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso ad Assergi. Tali strutture erano  necessarie per garantire la continuità dell'attività didattica e permettere così il proseguimento e la corretta conclusione dell'Anno Accademico in corso. Diverse aule della struttura dell’INFN sono state messe a disposizione. Al loro interno si sono svolti normalmente riunioni e convegni scientifici. Inoltre, con rapidità si è provveduto all’allestimento dei laboratori didattici ed informatici, grazie all’aiuto dei dipendenti dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso che hanno validamente collaborato con docenti e tecnici dell’Università dell’Aquila. Gli studenti hanno potuto usufruire, a prezzi di costo, anche del servizio bar e mensa dei LNGS. Le lezioni sono riprese poco più di un mese dopo il sisma e sono continuate fino alla fine del mese di giugno. Le settimane perse sono state così recuperate e l’Anno Accademico si è concluso regolarmente.

Il Servizio di trasporti, gestito dall'ARPA in collaborazione con la stessa Facoltà aquilana, ha permesso agli studenti di raggiungere la nuova sede senza gravare con ulteriori disagi. Parte degli studenti, inoltre, ha trovato ospitalità presso la tendopoli di Assergi.
Anche il “Consiglio Comunale di L’Aquila” è stato ospitato per diverso tempo nelle strutture dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di Assergi.

Il Progetto CASE
“Assergi2” ed i nuovi centri di aggregazione

Il 14 gennaio 2010 ha visto la consegna delle quattro piastre del Progetto CASE "Assergi2", destinato ad un totale di 360 persone e realizzate nell'ex "Villaggio COGEFAR”. Dei nuovi abitanti, solo una ventina di persone sono di Assergi.
Subito è emersa la necessità di un centro di aggregazione, tenda o MAP (Moduli Abitativi Provvisori), dove tutti gli abitanti delle 4 piastre (ma soprattutto gli anziani) potessero incontrarsi per parlare, o semplicemente per fare una partitina a carte. Tante persone si sono trovate in un ambiente sconosciuto, senza alcun servizio. Sono pochi gli abitanti di Assergi2 che si sono integrati con la comunità del paese e che partecipano alle sue tradizioni.
In uno degli alloggi del Progetto Case, che il Comune ha messo a disposizione dell’associazione 180Amici, nell’aprile del 2014, è nato uno sportello sociale per promuovere diverse attività, quali: l’aggregazione dei cittadini, un Internet point, un servizio di trasporto per gli anziani, un format radiofonico on-line con Radio Stella 180 e un’emeroteca con una piccola biblioteca dove poter consultare i giornali e prendere libri in prestito.



Il sostegno degli assergesi emigrati

Il mese di maggio del 2009 ha visto la nascita dell’associazione culturale “Insieme per Assergi”, con l’idea di realizzare una struttura polifunzionale nella parte storica della frazione aquilana, ed in particolar modo nei pressi della canonica. La scelta dell'ubicazione, nei pressi della Chiesa ed in pieno centro storico, ha un significato estremamente importante per gli abitanti di Assergi: il primo segnale di rinascita e di "ri-partenza" di una parte del paese che ha subito danni così pesanti a causa del sisma. Grazie al contributo di tanti volontari, soprattutto degli assergesi emigrati in Australia, Venezuela e America, quel sogno è diventato realtà.
Una giornata piena di intense emozioni quella vissuta il 31 luglio 2009 nella tendopoli di Assergi ed a Liverpool in Australia, dove quasi 400 persone di origine assergese si sono riunite per una serata di solidarietà in favore della popolazione di Assergi colpita dal terremoto. Uno schermo gigante ed il collegamento video di circa tre ore hanno permesso a tante persone di rivedersi dopo molti anni. La gioia di riscoprirsi da lontano, l’euforia di fratelli e sorelle che si ritrovano a guardarsi negli occhi dopo tanto tempo, l'emozione di poter condividere nello stesso momento quell’incontro virtuale tra le due comunità. Tutto questo è stato possibile in Australia grazie a un gruppo di assergesi di seconda generazione: Teresa Mosca e Tony Zaccagnini con la collaborazione di Franca Ciampa e Patrizia Napoleone. Per l'organizzazione italiana del collegamento il tutto è stato possibile grazie all’Associazione culturale “Assergi Racconta”, con la collaborazione di Sandra Giampaoli, Fabio Bonanni e Antonio Giampaoli.


Il 12 agosto 2010, poco più di un anno dopo, c’è stato il taglio del nastro per l’inaugurazione del "Centro Polifunzionale Insieme per Assergi" in piazza San Franco. Alla cerimonia, erano presenti il vescovo Mons. Giuseppe Molinari, il Vicesindaco Giampaolo Arduini e i componenti dell'associazione "Insieme per Assergi Onlus" che hanno curato la realizzazione della struttura polifunzionale.
Alla consegna delle targhe di ringraziamento alle persone ed alle associazioni che hanno contribuito alla realizzazione della struttura, l’emozione era palpabile. Alla cerimonia erano presenti tanti emigranti assergesi visibilmente commossi ed orgogliosi di vedere realizzata un'opera a cui hanno contribuito e creduto. Sono state ricordate le serate di beneficenza in favore di Assergi, organizzate in Australia, in America ed in Italia (a Pomezia).
Oltre a quanto già descritto, il terremoto del 6 aprile ha comportato gravi danni anche per l’edificio che ospitava la Stazione dei Carabinieri di Assergi. Essa per quattro anni ha avuto come sede la caserma dell’Aquila. Il 14 febbraio 2013, è stata inaugurata la nuova sede del Comando Stazione all'interno dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso. L’edificio è stato messo a disposizione in forma completamente gratuita dall'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. La nuova sede dei carabinieri ha ristabilito un importante presidio della legalità e di prevenzione del crimine. Con il ritorno sul territorio della Benemerita, è tornata un po' di tranquillità nella comunità. Ma ancora oggi la permanenza del Comando Stazione di Assergi è di nuovo in forse ed esso rischia di essere inglobato in quello di Paganica.
Per concludere, Assergi a otto anni dal sisma vive ancora nella precarietà e nell’incertezza di una ricostruzione che non è mai iniziata.

 

 

 

 

 

 



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