Gli imprenditori che operano sul Gran Sasso attaccano gli enti sui ritardi per la nuova seggiovia

«Mettiamo un cartello all’ingresso di Campo Imperatore e scriviamoci: vietato l’ingresso ai turisti. Qui possono accedere soltanto gli animali». Con un’ironia che sottolinea l’amarezza, gli operatori turistici del Gran Sasso rispondono così «a quelle persone, nello specifico tecnici degli uffici pubblici del Parco nazionale del Gran Sasso e del Comune, e associazioni ambientaliste che continuano a opporsi al nuovo impianto della seggiovia delle Fontari». Fabrizio e Roberto Bellassai e Ada Fiordigigli, gestori di alberghi all’ingresso di Campo Imperatore, hanno spiegato le loro ragioni ieri all’hotel Castello in rappresentanza di tutti gli altri operatori della montagna. «Come possono una famiglia di pochi esemplari di fringuello alpino e un giardino protetto bloccare lo sviluppo turistico del Gran Sasso?» hanno chiesto. Il riferimento è a quel progetto – atteso da oltre un anno – di sostituzione della vecchia seggiovia delle Fontari, finanziato con circa nove milioni di euro con fondi Cipe, che dovrebbe appunto sostituire l’attuale impianto obsoleto e suscettibile ogni anno di criticità che lo fermano e ne rendono necessari interventi di manutenzione straordinaria costosi. Gli operatori attaccano «i tecnici degli uffici che si ostinano a non firmare le autorizzazioni» cosicché, nonostante il parere positivo del consiglio direttivo del Parco (al quale hanno partecipato i gestori come uditori) avvenuto una ventina di giorni fa, e nonostante i fondi adesso siano disponibili e pronti all’uso, tutto resti fermo. «Il nuovo impianto consentirà lo sviluppo di tutta la città e del suo comprensorio. Invece c’è qualcuno che non vuole che i turisti arrivino in nome di pochi fringuelli e un prato», tuonano i gestori. Che invitano tutti gli enti – Comune, Parco, Regione, i tecnici preposti e associazioni ambientaliste – a riunirsi all’Hotel Castello il prossimo giovedì 25 giugno. A bloccare un progetto utile per la comunità sarebbero, secondo gli operatori turistici, «poche persone»; un esempio è il parere Vinca (Valutazione di incidenza ambientale, ndr), che deve arrivare dal Comune e ancora non viene firmato. Intanto siamo quasi alla vigilia dell’estate. «Bisogna intervenire al più presto e finire entro ottobre», ha detto la Fiordigigli, «o si rischierà anche quest'anno il crollo delle presenze, che sono già diminuite dalle 60mila del 2013 alle 21mila del 2014». L’iter che il progetto deve seguire da un punto di vista amministrativo, è chiaro: la deliberazione del consiglio direttivo del Parco è stata trasmessa alla Regione nell'ambito del procedimento per il rilascio del Via (Valutazione impatto ambientale), unitamente all'istruttoria del Servizio scientifico dell'ente e il parere legale presentato dal Centro turistico del Gran Sasso. Marianna Gianforte
- da Il Centro -



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