Assergi: Maltempo senza Tregua

Cari assergesi nel mondo,

Continua il terremoto senza tregua. Alle 22,34 nuova scossa, magnitudo locale 3,3, nel distretto Valle Aterno, alle 04,21 di questa mattina nuova scossa, magnitudo locale 3,2, nel distretto Gran Sasso, altre 2 scosse alle 04:23 (2.4) e alle 07:21 (2.7).

 

Tra una scossa e l’altra si è costretti a convivere con una situazione meteorologica davvero problematica. La notte scorsa è passata all’insegna di pioggie torrenziali, tuoni e lampi. Anche questa mattina ci si è svegliati con un cielo grigio e il freddo che  ci fa dimenticare che siamo arrivati al 2 Maggio.

Questa situazione metereologica, si ripercuote sugli umori della gente del Campo, non c’è neanche la possibilità di fare i lavori dell’orto o della campagna che contribuirebbero a migliorare l’aspetto psicologico degli ospiti del Campo.

 

Ieri sono state consegnate le prime tende della Protezione Civile, sono tende da 8-10 posti che vanno riempite mettendo insieme più famiglie o amici. Al momento questo si sta rivelando un problema di non poco conto.

 

Ieri il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è giunto a L’Aquila, con i tecnici, per verificare lo stato dei lavori nella zona terremotata. Per il premier è la decima visita in Abruzzo dal giorno della scossa che ha colpito l’area. Berlusconi si è recato successivamente nel centro storico dell’Aquila, in piazza Duomo, dove sono in corso i lavori di ricostruzione di chiese danneggiate dal sisma, tra le quali quella detta delle Anime Sante, nella quale è crollata la bellissima cupola recentemente restaurata.
Il presidente ha detto che saranno individuati i sindaci dei comuni danneggiati come “soggetti attuatori” delle direttive del commissario per la ricostruzione, e che saranno i sindaci a dover agire e compiere scelte anche su coloro che avranno gli alloggi. “E’ nostra intenzione - ha ribadito il premier accanto al quale era il presidente Chiodi - terminare le case prima del freddo: è un impegno difficile, ma vogliamo fare in modo che i lavori si compiano a velocità insolita”. Per il G8, ha aggiunto, confermo che “saranno a L’Aquila in vari momenti successivi i capi di Stato e i premier di almeno 21 paesi, compresi alcuni dell’Africa, Cina, India, Corea del Nord e altri industrializzati. Vedranno con i loro occhi, e porteranno segni concreti di solidarietà, come già hanno detto, soprattutto per i beni artistici da ricostruire”. Berlusconi ha partecipato in serata ad un vertice con le autorità e con Bertolaso.

 

L’Aquila lavoratori e sindacalisti, per assistere nel cortile della scuola della Guardia di Finanza alla celebrazione della festa dei lavoratori, alla quale hanno assistito migliaia di persone, presenti le autorità e le istituzioni.
Il sindacato è favorevole - ha detto la UIL - alla creazione di una zona franca nell’area colpita dal terremoto. E’ la strada migliore per arrivare, tramite una nuova politica economica, alla rinasciata del territorio. La catastrofe può essere l’occasione per far risorgere la zona, ridare certezze ai lavoratori, assicurare casa e sopratutto lavoro. Per il sindacato infatti la sola strada per uscire dalla crisi nazionale e globale, e in Abruzzo da quella resa drammatica dal terremoto, è lavorare di più e meglio. “I soldi non si fanno con i soldi, trasferendo ad altri l’incombenza di lavorare: non è con la finanza che si aumenta la ricchezza, ma con il lavoro”. Parole dure da parte di Epifani sulla distruzione della città e sulle vittime: se si fosse costruito bene, senza speculazioni e senza momenti oscuri circa la qualità del cemento e dei lavori in alcuni cantieri, non avremmo avuto tante vittime e non sarebbe avvenuto l’immenso disastro sociale , psicologico ed economico al quale assistiamo. Il decreto del governo, per il sindacato, è utile sotto certi aspetti, ma carente sotto altri, per esempio sotto quello della sicurezza per chi lavora. Non ci siano ruberie e infiltrazioni mafiose nella ricostruzione, ma baluardi di legalità trasparenti e forti, garantiti da Cils, Uil e Cgil. Occorrono democrazia e coinvolgimento di tutti. Ammirata la fierezza e la dignità della gente colpita, ferita a morte, gettata sul lastrico, mostrata dalle tv in tutto il mondo: una compostezza antica e radicata, ha concluso il sindacato, che merita rispetto, legalità, interventi immediati ed efficaci. Solidarietà e rispetto alle radici dei lavoratori colpiti, al popolo abruzzese e aquilano: il sindacato “non se ne andrà fino a quando tutto sarà ricostruito”.



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