Paganica, cerimonia alla chiesetta dedicata a Celestino V

Posted by Antonio Giampaoli | 2015-06-26 | Commenti: 3 | Letto 987994 volte     Image Sample

 

 

 

La parrocchia di Santa Maria Assunta di Paganica, domani sabato 27 Giugno, con partenza alle ore 9,30 dalla fonte di Sant’Antonio, ripropone l’antica scampagnata a San Pietro al Morrone ed invita tutti coloro che lo vorranno a partecipare. Il piccolo tempio è di stile romanico, piccola monoaula a capanna originariamente dedicata a San Petri ad Marginem ascrivibile al secolo XII di origini longobarde. Il 5 maggio 1313 Papa Celestino V fu canonizzato da Papa Clemente V come eremita, non come Papa, con il nome di San Pietro al Morrone. Fu allora che i paganichesi extra moenia, grazie alla mediazione di Papa Celestino verso il Re Carlo II D’Angiò, avvenuta nell’agosto del 1294, per il rientro all’Aquila di 64 capi famiglia i quali erano stati “esiliati”, a seguito della “briga” tra Paganica e Bazzano, ri-denominarono la Chiesa “San Pietro al Morrone”. Nelle scorse settimane gli alunni della scuola elementare Francesco Rossi di Paganica, hanno partecipato al progetto “La Perdonanza nella Scuola”promosso dall’Amministrazione Comunale dell’Aquila, concentrando l’attenzione sulla storia di questa chiesetta e sulla vita di “San Pietru Celestinu”scritta in dialetto paganichese da Giovanni De Paulis nel 1896. Un prossimo evento importante ci sarà il 23 agosto, quando la fiaccola del “Fuoco del Morrone”, partirà da Onna alle ore 9 e arriverà alle ore 11 per la prima volta nella storia della Perdonanza Celestiniana nel piccolo tempio di San Pietro al Morrone, alle ore 13 sarà alla Villa Comunale di Paganica e il pomeriggio transiterà per Bazzano con l’intento di rievocare quell’atto storico di riappacificazione di Papa Celestino. La chiesetta attualmente è inagibile, sul tetto i coppi sono scivolati e le lesioni passanti rischiano di farla crollare poiché ad oltre 6 anni dal 6 aprile 2009 nessuna opera di messa in sicurezza è stata fatta, le priorità sono certamente altre, ma non possiamo permetterci di perdere uno “scrigno” di storia del nostro territorio. Raffaele Alloggia
 



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