Riparte la caccia ma l’attenzione è tutta per il cinghiale

 

 

 

Manca una manciata di giorni all’apertura della caccia in Abruzzo, con le consuete polemiche ma con un’attenzione in più sul proliferare dei cinghiali (il loro numero è raddoppiato negli ultimi 10 anni secondo Coldiretti), protagonisti negli ultimi giorni di alcuni drammatici fatti di cronaca, come l’investimento di un grosso esemplare nell’Aquilano che ha causato la morte dell’automobilista che era alla guida della sua Smart. Sulla base del calendario venatorio 2015-2016 varato dalla Giunta regionale le doppiette potranno cominciare a sparare il 2 settembre con la prima delle due giornate di preapertura da appostamento alla tortora e ai corvidi (cornacchia grigia, gazza, ghiandaia). Il secondo giorno di preapertura è il 6 settembre. In queste giornate si deve cacciare senza l’ausilio dei cani di cui è vietato anche l’allenamento, Si prosegue quindi con l’apertura generale della caccia il 3 ottobre, per la tortora i corvidi, fagiano, lepre, quaglia e volpe, coturnice, starna, cesena, tordo, beccaccino, pavoncella, cinghiale. Previsto anche il reinserimento di alcune specie cacciabili come: frullino, codone, mestolone, canapiglia. La chiusura della caccia è stabilita per il 31 gennaio. Il regolamento prevede limitazioni al carniere giornaliero e stagionale (ad esempio per la lepre è previsto un capo giornaliero e non più di 10 capi per l’intera stagione) e regole per l’allenamento dei cani. Ogni cacciatore per poter esercitare l’attività deve avere un tesserino di caccia rilasciato dall’Act dove annotare le giornate di caccia e i numeri di capi abbattuti. Tra i divieti c’è quello di non abbandonare sul luogo di caccia i bossoli delle cartucce. L'assessorato regionale ha posto particolare attenzione alla caccia al cinghiale, specie estremamente critica negli impatti sulle economie agrarie. La caccia collettiva (braccata e girata) al cinghiale inizierà il 3 ottobre e terminerà il 2 gennaio; nelle zone soggette al Patom si aprirà invece il 1 novembre e terminerà il 31 gennaio. «Elemento di rilevante novità per il cinghiale» ha spiegato l’assessore regionale Dino Pepe «è l'introduzione, in via sperimentale, della caccia di selezione che ogni Atc potrà effettuare attraverso la redazione appositi piani di prelievo suddivisi per sessi e classi di età, anche oltre i mesi tradizionali di caccia. Questa innovazione si inserisce nella ferma volontà della Regione di limitare gli impatti negativi della specie sulle attività agricole abruzzesi, agendo attraverso uno strumento ordinario e continuativo di gestione (la caccia di selezione) e non più solo con uno strumento straordinario come il selecontrollo, realizzato esclusivamente fino ad oggi». L’obiettivo è quello di ridurre la popolazione di cinghiali (di cui però non si conosce l’esatto numero) e i danni all’agricoltura. Tra questi, a vendemmia già iniziata, vanno segnalati quelli ai vigneti, soprattutto del tipo a filare. A denunciarlo in questi giorni è stato il titolare della cantina “Terre di Poggio”, Destro Carulli, che ha chiesto l'intervento immediato delle istituzioni «per porre un argine a questa piaga».

 



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