Ennesima tragedia sul Gran Sasso, muore escursionista dopo un volo di trecento metri

 

 

 

 

 

Un’escursionista tedesca di 46 anni, Claudia Suss, è morta precipitando in un dirupo per oltre 300 metri mentre stava facendo un’escursione sul Gran Sasso insieme al marito. La tragedia nella quale ha perso la vita la donna di Francoforte è avvenuta mentre stava attraversando una cresta che da Campo Imperatore porta a Pizzo Cefalone, dopo il Passo della Portella, a circa 2400 metri, non lontano da Monte Aquila. Secondo una prima ricostruzione dell’incidente la donna ha perso l’equilibrio ed è precipitata. Il marito, che era distanza solo qualche metro da lei, ha tentato di scendere a valle per chiamare i soccorsi che, però, erano stati già allertati da altri due escursionisti che l’avevano vista cadere. Purtroppo, per lei non vi era più nulla da fare. Gli operatori del soccorso alpino e del 118 sono arrivati in zona e hanno prelevato la salma con un verricello per poi portarla nell’obitorio dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila. Non è ancora del tutto chiara la dinamica della tragedia che forse potrà essere raccontata meglio dallo stesso marito della vittima che ieri, comprensibilmente, era in stato confusionale per lo choc. Comunque i carabinieri della stazione di Assergi che trattano il caso presenteranno oggi alla Procura della Repubblica una relazione. L’autorità giudiziaria ha disposto l’autopsia per una vicenda che sembra avere tutti gli estremi di un fatto accidentale. La donna, secondo quanto riferito dagli stessi soccorritori, calzava delle scarpe da trail che sono giudicate abbastanza adatte per quel tipo di escursione. A maggior ragione prende consistenza l’ipotesi di una fatalità. Si tratta della terza vittima in pochi mesi sul Gran Sasso. A giugno perse la vita il sacerdote altoatesino Severin Leitner di 70 anni; ad agosto la stessa sorte è toccata alla teramana Natascia Salvi di 44 anni. Sulla tragedia è intervenuto anche il sindaco Massimo Cialente. «Premetto che non sono assolutamente un esperto della montagna, neanche delle nostre», dice il sindaco, «ma mi sento di ribadire quanto da me affermato due settimane fa nel corso dell’importantissimo convegno organizzato dal Cai nazionale ad Amatrice, presente il presidente nazionale e i presidenti regionali di sei regioni dell’Appenino. In quell’occasione, dove sono intervenuto come membro del direttivo Anci, in cui si è parlato della rivitalizzazione dei sentieri, del ruolo dei parchi, del futuro dell’Appennino, ho ribadito un mio convincimento. Il Gran Sasso miete troppe vittime. Credo sia arrivato il momento di porre la questione che gli escursionisti non esperti debbano essere accompagnati dalle nostre guide. Al convegno mi spiegavano che sulle Alpi ciò avviene normalmente. Occorre prendere atto che il Gran Sasso è montagna, con le sue bellezze ed emozioni, ma anche i pericoli, le insidie, le difficoltà».
- da Il Centro -
 



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